top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreDott.gabrielebedini

VITAMINA C


VITAMINA C

Cosa sapere sulla Vitamina C?

Quanta ne dobbiamo assumere?

Quale scegliere e per quale motivo?


La Vitamina C è una vitamina che appartiene alla classe di quelle vitamine idrosolubili, nota anche come "Acido Ascorbico" o "Ascorbato", dato il fatto che la sua carenza provochi lo scorbuto (una malattia fortemente indicativa dello stato di denutrizione o malnutrizione).

Tuttavia la Vitamina C ha anche altre importanti funzioni, tra le principali sappiamo si tratti di un eccellente antiossidante. Per esempio, se presente in un pasto ricco di ferro, questa ne riduce lo stato di ossidazione permettendo così un maggiore assorbimento e una maggiore biodisponibilità del minerale in questione.

Ma attenzione: la vitamina C è molto sensibile al calore, alle radiazioni ultraviolette presenti nella luce solare e all'ossigeno dell'aria. Per tanto l'esposizione prolungata a questi fattori la rende facilmente inattiva.

Poiché il nostro organismo non riesce a sintetizzare la Vitamina C, siamo costretti a cercarla negli alimenti che la contengono o negli integratori. In natura la vitamina C è maggiormente presente in alcuni alimenti di tipo vegetale come frutta e verdura: uva, ribes, agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie, lattuga, peperoni, spinaci, rucola, radicchio, broccoletti, cavoli, pomodori.

Le linee guida dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti) suggeriscono l'assunzione alimentare di 60 mg al giorno, in condizioni normali, quindi in assenza di un motivato aumentato fabbisogno, mentre la dose media giornaliera di 250 mg è più che sufficiente da supplementare mediante integrazione in un soggetto adulto. Salvo condizioni fisiologiche o patologiche che richiedano una maggiore supplementazione, è dunque superfluo raggiungere dosaggi di 500 o 1000 mg o addirittura di più, come spesso accade.

Parliamo quindi degli integratori di vitamina C, ma dobbiamo prestare attenzione perché esistono due isoforme diverse della stessa molecola, vale a dire che l'Acido Ascorbico si può trovare sia in forma di Acido L-Ascorbico che di Acido R-Ascorbico.

La differenza tra le due forme è prettamente di natura chimico-fisica, si tratta infatti della stessa molecola ma orientata diversamente nello spazio. Tuttavia, quella che potrebbe apparire come una banale differenza, costituisce invece un importante criterio di discriminazione tra le due forme.

L'importanza di questa differenza dipende dal fatto che in natura è presente solo la forma L- e di conseguenza il nostro organismo riconosce (e dunque riesce a utilizzare) solamente quella forma. Diventa decisamente preferibile quindi scegliere un integratore di vitamina C in cui questa sia stata estratta naturalmente, a discapito di quelli ottenuti per mezzo di una sintesi chimica, poiché quest'ultimi porterebbero alla formazione sia di forme L- che di forme R- in un rapporto stechiometrico tra le due di circa 1:1 (vale a dire che per esempio in una compressa da 1000 mg ne avremmo circa 500 in forma L- e circa 500 in forma R-). Le forme R- risultano però certamente inutili e possibilmente anche dannose, dal momento che il nostro organismo non le riconosce e non le utilizza, come già detto.

In definitiva: ogni volta che assumete un integratore di Vitamina C, è importante accertarsi sempre di cos'è indicato sull'etichetta: innanzitutto che il titolo (cioè il dosaggio) sia noto e che sia specificamente riferito ad Acido L-Ascorbico. Non semplicemente Acido Ascorbico o Ascorbato o Vitamina C. Quando non è espressamente riportata la forma L- è bene passare a un altro prodotto e in ogni caso è sempre sana abitudine quella di affidarsi alla prescrizione di uno specialista, dando per scontato che questo sappia quale prodotto indicare. Regola che vale sempre, non solo nel caso della vitamina C.


Dott. Gabriele Bedini


12 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page